TOSHIHIRO MORINAGA M.S., R.P.T.

PROFESSOR

Kyoto university

College of allied medical sciences

 

 

 

 

Prefazione (2)

I. Concetto delle TENS (3)

1. Terapia d’elettrostimolazioni: Storia e tipo di correnti (3)

2. Principi sugli effetti biomedici (5)

Diminuzione del dolore (5)

Effetti sulla paralisi motoria (6)

Regolazione del sistema nervoso autonomo (7)

3. Effetti collaterali e controindicazioni (8)

II. Applicazioni (9)

1. Dolore…………………………………………………………………………………(7)

Emicranie (9)

Nevralgia del trigemino (11)

Sindrome cervicobrachiale (12)

Periartrite all’articolazione della spalla .......... (13)

Nevralgia del braccio (13)

Epicondelite/artriti reumatoide del gomito (14)

Dolore muscolare degli arti superiori/Sindrome di Sudeck (15)

Stetalgia (Nevralgia intercostale/herpes zoster) (16)

Dolore lombare (17)

Nevralgia degli arti inferiori (nevralgia femorale/nevralgia dell’otturatore) (18)

Dolore muscolare degli arti inferiori (19)

Osteoartriti all’articolazione delle ginocchia (20)

Sindrome di Raynaud.................................................................................. (21)

Dolore dell’arto fantasma (22)

Dismenorrea (23)

2. Paralisi del sistema nervoso (Paralisi motoria) ..(24)

Paralisi facciale (Bell's palsy) (24)

Paralisi degli arti superiori (Paralisi motoria) (25)

Paralisi del nervo tibiale/paralisi del nervo peroneale (26)

Apoplessia cerebrale (27)

3. Regolazione del sistema nervoso autonomo…………………………….… (28)

Ipertensione / stress (28)

Bronchite asmatica (29)

Bibliografia (30)

 

Prefazione

Febbraio 1998

La tecnologia in campo medico ha raggiunto progressi incredibili. Il numero di pazienti però non è conseguentemente diminuito. E’ noto che oggi le malattie infettive sono molto meno pericolose di un tempo ma è anche vero che le malattie croniche e quelle dovute alla moderna civilizzazione sono rapidamente aumentate.

La maggior parte delle emicranie sono al primo posto fra i dolori cosiddetti da ambulatorio. L’elettrostimolazioni (TENS), per esempio, sono utilizzate per curare questo tipo di patologia in quanto hanno pochissimi effetti collaterali rispetto alla farmacoterapia e vengono ritenute un'importante cura alternativa

Recenti esperimenti eseguiti in Giappone hanno dimostrato l’efficacia e l’effetto sedativo che le TENS hanno nel trattamento dei disordini nervo sensoriali e delle paralisi del sistema nervoso. Inoltre questo tipo d’applicazione è stata giudicata efficace anche nella regolazione del sistema nervoso autonomo. Di conseguenza l’utilizzo delle TENS è sempre più in espansione richiedendo così elettrostimolatori sempre più all’avanguardia

Questo manuale è stato sviluppato sulla base dei risultati ottenuti utilizzando un elettrosimolatore portatile o un’unità compatta TENS. Esso è stato studiato per essere il più semplice possibile al fine di consentire un uso immediato. L’autore si prefigge lo scopo di fornire un’alternativa ai volumi convenzionali, che sono spesso prolissi e difficili da capire sono state eliminate quindi tutte le spiegazioni più complicate riportando solo le applicazioni più rappresentative derivanti da un’intensa esperienza nell’utilizzo delle TENS

Lo scopo di questo manuale è quello di rivolgersi non solo agli utenti specializzati come medici o fisioterapisti ma anche a tutti coloro che desiderino utilizzare le TENS a casa propria.

L’autore spera che quest’opuscolo assicuri ai medici specialisti e ai loro pazienti il miglior utilizzo possibile delle TENS

 

 

  1. Concetto delle TENS

----------------------------------------------------------------------------------

1. Terapia d’elettrostimolazioni: storia e tipo di correnti

Breve storia sull’elettrostimolazione

Le TENS furono sviluppate circa 250 anni fa. Nel 1745 il fisico tedesco Kratnsten pubblicò il primo libro sulla terapia d’ elettrostimolazione. Jallabert e Maratof Francia descrissero come l’elettrostimolazione influenzasse la contrazione muscolare e come potesse essere applicata in presenza di paralisi motoria e sensoriale del sistema nervoso.

Nel 1831 la tecnica di faradizzazione di Faraday fu annunciata come un efficace trattamento della paralisi motoria. L'utilizzo su larga scala dell'elettrostimolazione arrivò comunque nel 1840 quando il Guys' Hospital di Londra la impiegò sistematicamente.

Nel 1902 il francese Ludec progettò uno stimolatore di corrente diretta intermittente, che fondò le basi per la moderna terapia di corrente diretta intermittente a bassa frequenza. L'apparecchiatura di Ludec era però voluminosa, difficile da trasportare e produceva forti e fastidiose stimolazioni.

La sua efficacia fu in ogni caso riconosciuta e il suo utilizzo diventò comune nel trattamento di malattie acute e croniche nel periodo fra il 1920 e il 1940, periodo in cui non era disponibile nessun'altra efficace terapia

Gli apparecchi d’elettrostimolazione raggiunsero un notevole sviluppo nel periodo del dopoguerra grazie al rapido sviluppo della tecnologia elettronica e delle ricerche nel campo della fisiologia elettrica. Oggi sono disponibili una quantità d’elettrostimolatori con frequenze intermittenti ed una vasta scelta di parametri come la forma d’onda, l’ampiezza d’impulso ed i tempi di riposo. Lo sviluppo di queste unità ha di conseguenza accelerato la domanda di terapie fondate sull’elettrostimolazione.

Image17.gif (4846 byte)

Tipi d’elettrostimolazioni

a. Classificazione in base al tipo di flusso elettrico

La terapia d’elettrostimolazione può essere classificata in:

  1. Terapia di Galvanizzazione che utilizza una corrente diretta continua,
  2. Terapia di corrente ad impulsi che utilizza un flusso di corrente intermittente
  3. Faradizzatzione che utilizza un particolare tipo di corrente alternata

Le TENS utilizzano principalmente una corrente ad impulsi. In questa terapia sono coinvolte parecchie forme d’onda, Come mostrato nella Fig. 1-1.

 

 

 

b. Classificazione in base alla frequenza

La maggior parte delle frequenze utilizzate nelle TENS hanno una frequenza inferiore a 150 Hz. Recentemente è stata comunque utilizzata una frequenza speciale a 4.000 Hz per una terapia a corrente interferenziale. In questa tecnica vengono applicati 2 canali a 4000 e 4100 Hz per produrre una bassa corrente (1 Hz a 100 Hz) nel corpo.

Solitamente correnti ad impulso con frequenze inferiori a 1.200 Hz sono considerate elettrostimolazioni a bassa frequenza.

c. Classificazione in base al tipo d’applicazione

Nella terapia di stimolazione elettrica vengono utilizzati due metodi. Il primo consiste nell’impiantare un piccolo elettrodo sul nervo periferico del tronco o nella colonna posteriore della spina dorsale. Anche se questo tipo d’applicazione è molto efficace per il trattamento del dolore, ci sono problemi di sicurezza a causa dell’invasiva introduzione dell’elettrodo. L’altro metodo utilizzato sono le TENS. Sebbene la loro efficacia sia inferiore al metodo precedentemente descritto, le TENS offrono il vantaggio dell’estrema sicurezza diventando quindi la base della terapia d’elettrostimolazione.

 

 

2. Principi sugli effetti biomedici

In generale le TENS provocano la contrazione ed il rilassamento dei muscoli promuovendo così il flusso del sangue e dei linfociti. Questo processo, che permette l’eliminazione delle sostanze dolorogeniche, favorisce la diminuzione del dolore in nevralgie, artriti reumatoidi, dolori lombari, ecc. Le TENS facilitano anche il recupero di un muscolo affaticato attraverso la promozione del sistema circolatorio, sono quindi efficaci in presenza di paralisi motoria e sensoriale del sistema nervoso causata da sclerosi cerebrale ed encefaloralgia. In aggiunta le TENS sono state studiate per essere efficaci nella regolazione del sistema nervoso autonomo.

Diminuzione del dolore

a. Teoria del Gate control

Le TENS sono conosciute da oltre 150 anni per il loro effetto sedativo. Il meccanismo per il quale questo tipo d’elettrostimolazione riuscisse ad alleviare il dolore non fu mai analizzato.

Nel 1965, Meizack e Wall formularono una rivoluzionaria ipotesi per spiegare questo meccanismo sedativo: la teoria del Gate Control.

Essa spiega il meccanismo di trasmissione del dolore nel corno posteriore del midollo spinale sulla base del fatto che il dolore reagisce alla stimolazione sensoriale.

  Il corno posteriore della spina dorsale contiene un'area composta da una sostanza gelatinosa (SG), che contiene varie fibre nervose. Le fibre A trasmettono la sensazione di dolore, le fibre Ad e C trasmettono il dolore primitivo. Secondo le ipotesi, ripetute stimolazioni ridurrebbero la trasmissione del dolore ai neuroni secondari per mezzo di un meccanismo di gate.

L’esistenza del gate è comunque messa in dubbio da parecchi ricercatori.

  1. Secrezione d’endorfina
  2. La teoria del gate control fu preziosa per spiegare il meccanismo per il quale le TENS producono effetti sedativi, ma ha anche causato la necessità di avere altri tipi di risposte.

    E’ necessario stimolare le fibre nervose larghe per chiudere il gate della trasmissione del dolore. E stato stabilito, attraverso esperimenti, che onde rettangolari di circa 100Hz, onde trapezoidali o onde burst sono l’elettrostimolazioni più idonee per stimolare queste fibre nervose. E’ così che la teoria non spiegò perché le più efficaci elettrostimolazioni utilizzate nella tradizionale elettro-agopuntura sviluppata in Cina, oscillino da 1 a 4 Hz.

    La scoperta di una sostanza sedativa generata dal corpo umano risolse questo dubbio. Nel 1973 Terenius trovò che una piccolissima quantità di una sostanza sedativa (tipo peptide) viene prodotta dal cervello animale l’Enkepalina.

    Successivamente, altri ricercatori scoprirono attraverso esperimenti sugli animali, che il cervello produceva parecchie sostanze sedative di questo tipo. Fu scoperto poi che queste stesse sostanze chiamate endorfine, vengono prodotte anche dal cervello umano..

    La secrezione di endorfina è incrementata da appropriate elettrostimolazioni, per esempio l’elettro-agopuntura. .Esperimenti effettuati in Cina e in altri paesi hanno dimostrato che il trattamento più efficace è quello di applicare un’elettrostimolazione inferiore ai 10 Hz fra gli arti.

     

     

  3. Differenti effetti sedativi in relazione alla frequenza

Le TENS tendono a mostrare differenti effetti sedativi secondo la frequenza utilizzata.

  1. Un effetto sedativo è ottenuto principalmente dal gate control con un range di frequenza che oscilla da 50 a 125 Hz. L’effetto è immediato, ma non di lunga durata. Il dolore spesso si ripresenta dopo la terapia.
  2. Con un range di frequenza da 1 a 7 Hz, la secrezione di endorfina aumenta in modo graduale di conseguenza, la terapia richiede tempi più lunghi ma l’effetto di riduzione del dolore dura nel tempo

Effetti sulla paralisi motoria

  1. Utilizzo delle TENS come coadiuvante della riabilitazione

Nessuna teoria è in grado di spiegare perché le TENS abbiano effetti sulla paralisi motoria. In ogni caso i risultati ottenuti attraverso applicazioni cliniche di questa tecnica non possono essere ignorati. Questi effetti positivi sono comunque giustificati dal fatto che l’endorfina influenza il movimento (sistema motorio extrapiramidale) promuovendo così la circolazione che migliora di conseguenza la parte lesa.

Si possono ottenere risultati in presenza di paralisi nervosa periferica se il danno al nervo è parziale o se esiste una reinnervazione del sistema nervoso motorio. Naturalmente non è possibile avere risultati nel caso in cui il nervo non sia connesso.

Le TENS sono risultate efficaci in presenza di danno al sistema nervoso centrale. Questo è dovuto al fatto che le TENS stimolano il sistema nervoso motorio ed inducono il muscolo alla contrazione ed al rilassamento. Le TENS se propriamente utilizzate possono essere definite un efficace coadiuvante della riabilitazione

Di regola vengono utilizzate frequenze da 1 a 10 Hz. In caso di paralisi spastiche avanzate è meglio trattare con intensità più deboli dal momento che l’intensità consueta può incrementare la spasticità.

TENS e l’adattamento alla stimolazione

Quando una corrente elettrica a frequenza ed a forma d’onda costante viene applicata sul corpo in maniera continua, la contrazione e il rilassamento del muscolo diminuiscono gradualmente. Questo è il risultato di un incremento della soglia del sistema nervoso motorio o muscolo dovuto all’assuefazione. Un fenomeno chiamato adattamento.

Per prevenire il fenomeno di adattamento e meglio alternare ritmicamente le frequenze e le forme d’onda. Alcuni dei moderni elettrostimolatori sono stati studiati per avere in automatico cambiamenti di frequenza e forma d’onda grazie all’inserimento di un microprocessore.

Regolazione del sistema nervoso autonomo

Come già menzionato, l’endorfina è relazionata ai fenomeni dell’emozione, della secrezione, della regolazione della temperatura corporea, della digestione e della sedazione.

Alcuni esperimenti effettuati in Giappone sugli effetti delle TENS riguardo al sistema nervoso autonomo, hanno evidenziato che gli effetti variano a seconda della parte stimolata e della frequenza utilizzata. Questo è dovuto al fatto che il sistema nervoso autonomo viene attivato dalla promozione della secrezione di endorfina per mezzo della stimolazione di tipo TENS fornita dal cervello.

(1) Le TENS applicate all’estremità del corpo, esercitano un effetto sul sistema nervoso simpatico. Utilizzando frequenze da 1 a 7 Hz, la funzione del sistema nervoso simpatico viene limitata mentre stimolazioni intorno alle 100 Hz tendono ad aumentarla.

E’ quindi efficace applicare stimolazioni da 1 a 7 Hz all’ estremità, soprattutto sotto la pianta del piede per il trattamento dell’ipertensione. Applicazioni di circa 100 Hz all’estremità delle mani o dei piedi possono essere utili nella prevenzione di attacchi d’asma bronchiale.

  1. Le TENS applicate al tronco condizionano la funzione del sistema nervoso parasimpatico Stimolazioni da 1 a 7 Hz ne limitano le funzioni mentre frequenze intorno ai 100 Hz le stimolano.

Quindi stimolazioni intorno ai 7 Hz di frequenza applicate all’addome sono raccomandate per diarrea cronica. Costipazione e colon ipersensibile, costipazione atonica o inappetenza, possono essere trattate in maniera efficace con stimolazioni attorno ai 100 Hz.

 

 

 

 

 

 

 

3. Effetti collaterali e controindicazioni

Effetti collaterali

Le TENS producono pochissimi effetti collaterali. Possono comunque presentarsi occasionalmente nella zona dove vengono applicati gli elettrodi arrossamenti o reazioni allergiche. Questi fastidi possono essere evitati utilizzando apparecchiature TENS affidabili e applicando gli elettrodi in maniera corretta utilizzando un gel di alta qualità.

Alcuni dei moderni elettrostimolatori sono stati studiati per generare correnti bifasiche con intervalli costanti in modo da rendere praticamente nulle le possibilità di scottature, dal momento che un’applicazione di corrente unidirezionale per un periodo di tempo lungo può provocare questo tipo di inconveniente

Controindicazioni

Le TENS sono controindicate per:

 

  1. Applicazioni

-------------------------------------------------------------------------------------

1 . Dolore

Emicranie

E’ risaputo che le cause che scatenano l’emicrania sono molteplici. Le correnti TENS sono in grado di alleviare il dolore provocato dalle emicranie indipendentemente dalla causa.

Fig. II-1 posizione elettrodi del canale 1

* Posizione elettrodi: Un terzo dall’estremità della linea verticale che unisce il centro

delle sopracciglia con l’attaccatura dei capelli

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 200 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Debole (appena percepibile mai forte)

Fig. II-2 Posizione elettrodi del canale 2

* Posizione elettrodi: Regione posteriore del collo fra il muscolo trapezio e il muscolo

mastoide occipitale

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 150 Hz

* Ampiezza d’impulso: 100 µ sec

* Intensità: Debole

 

 

Fig.II -3 Punti trigger

(Usare un solo canale)

* Posizione elettrodi: (1) Alla fine del radio sulla piega prodotta dal gomito piegato a 90°.

(2) Fra il pollice e l’indice

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 10 Hz

* Ampiezza d’impulso: 100 µ sec

* Intensità: Debole

 

Nevralgia del trigemino

Le TENS possono essere utilizzate nel trattamento della nevralgia al trigemino anche se la block terapia è la più efficace.

 

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato * Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante * Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 150 Hz * Frequenza: 10 Hz

* Ampiezza d’impulso: 100 µ sec * Ampiezza d’impulso:250 µ sec

* Intensità : Debole * Intensità : Debole

Fig. II-6 Dolore nell’area controllata dalla terza ramificazione

nervosa (nervo mandibolare)

* Posizione elettrodi Come illustrato

* Tipo di stimolazione Costante

* Frequenza 10 Hz

* Ampiezza d’impulso 250 µsec

* Intensità : debole

Sindrome cervicobrachiale

La sindrome cervicobrachiale ha varie cause completamente differenti fra loro. Per esempio spondilosi cervicale deformante, disordine cervicobrachiale e sindrome toracica. Comune fra queste patologie e sicuramente il dolore e l’intorpidimento del collo, spalla, braccio e mano. Le TENS sono applicate sulle aree interessate come illustrato di seguito.

 

* Tipo di stimolazione : Costante

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 50 Hz

* Ampiezza d’impulso: 150 µ sec

* Intensità : Media

(questi parametri sono validi per entrambi i canali)

Periartriti all’articolazione della spalla

Sebbene le TENS abbiano una buona efficacia sul dolore, sono consigliate per questo tipo di patologia anche terapie con le microcorrenti e terapie termali.

Fig. -II-2 (sinistro/destro) Stimolazione dei punti Trigger con le TENS

Posizione elettrodi: (1) sulla fossetta che si forma nella spalla quando il braccio è

nella posizione orizzontale,

(2) Due dita in direzione del gomito partendo dal centro del polso

interno

(3) Sotto l’articolazione della spalla.

Tipo di stimolazione: Burst

Frequenza: 5 Hz

Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

Intensità : Media

 

Nevralgia del braccio

Le TENS sono applicate direttamente sulla zona interessata come illustrato.

Posizione elettrodi: Riferirsi all’illustrazione.

Gli elettrodi possono essere

separati

applicati sopra e sotto la zona

interessata.

Epicondelite laterale dell’omero (gomito del tennista) / Artrite reumatoide del gomito

Applicando le TENS sui punti illustrati sotto, si ottengono ottimi risultati.

Per l’epicondelite laterale esiste un punto specifico su cui applicare gli elettrodi situato nella parte esterna del gomito.

Fig. II -13-1 Epiconelidte laterale / Artrite reumatoide del gomito

* Posizione elettrodi Come illustrato

* Tipo di stimolazione Costante

* Frequenza 10Hz

* Ampiezza d’impulso 250 µ sec

* Intensità : Media

 

Fig. II-13-2 Artrite reumatoide del gomito

*Posizione elettrodi: Come illustrato. Posizionare gli elettrodi in modo che i due canali si

incrocino.

*Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Media

 

 

Dolore muscolare agli arti superiori / sindrome di Sudeck

La maggior parte dei dolori muscolari agli arti superiori sono provocati da affaticamento muscolare dovuto a prestazioni sportive o di altro genere.

La sindrome di Sudeck è un’acuta atrofia delle ossa che si sviluppa dopo fratture o distorsioni degli arti. Esso è caratterizzato da forti dolori, scarsa capacità motoria, grosso edema e cianosi.

 

 

Stetalgia Nevralgia intercostale / Herpes Zoster

La pettoralgia ha un numero elevato di cause. Tali cause devono essere accuratamente accertate prima di procedere a qualsiasi terapia. Le TENS devono essere utilizzate solo in caso di autentica nevralgia intercostale e pettoralgia causata dall’Herpes Zoster. Per ragioni di sicurezza la corrente elettrica dovrebbe essere applicata solo come illustrato al fine di evitare effetti collaterali al cuore.

                

 

Fig. II 15-1/2 (sinistra/destra) Posizione elettrodi per la pettoralgia

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: CH1 = 10Hz, CH2 = 100Hz

* Ampiezza d’impulso: CH1 = 250 µ sec CH2 =200µ sec

* Intensità: Debole (appena percepibile; mai forte)

* Polarità: Irrilevante

 

Dolore lombare

Le cause dei dolori lombari sono varie e rimangono spesso sconosciute nonostante ripetuti tentativi di diagnosi e in molti casi non e ben chiara la relazione fra causa ed effetto. Nei dolori lombari acuti sono incluse cause come la sciatalgia causata da ernia del disco e la spondilosi lombare.

Le TENS sono un efficace aiuto nel trattamento di tali dolori.

       

Fig. II-16 Dolore alla regione lombare

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità : Da media a forte

 

 

Nevralgia degli arti inferiori (nevralgia femorale) / Nevralgia all’otturatore

Applicare gli elettrodi sulla parte anteriore della coscia in caso di nevralgia femorale e all’interno coscia in caso di nevralgia all’otturatore.

             

Fig. II-18 Nevralgia femorale Fig. II-18 Nevralgia all’otturatore

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5 Hz

* Ampiezza d’impulso 50 µ sec

* Intensità : Da media a forte

 

Dolore muscolare degli arti inferiori

I dolori muscolari si presentano solitamente dopo prestazioni sportive o affaticamenti vari. A volte però la causa può essere diversa come per esempio reumatismi, influenza e raffreddore (raffreddore ed angina) oppure disordini metabolici. Le TENS hanno un effetto sedativo sul dolore.

 

Fig. II-20-1/2 (sinistro/destro) Dolore muscolare degli arti inferiori

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Modulata

* Contrazione: 2 - 10 volte per minuto

* Ampiezza d’impulso: 150 µ sec

* Intensità : Media

Fig. II-20-3/4 (sinistro/destro) dolore agli arti inferiori

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Modulata

* Contrazione: 2-10 Volte per minuto

* Ampiezza d’impulso: 150 µ sec

* Intensità : Media

Osteoartriti e artriti reumatoidi all’articolazione del ginocchio

Le TENS hanno un effetto sedativo ed antiflogistico in entrambe le patologie sopraindicate. Non ci si deve aspettare grosse risposte in quei pazienti con serie deformità all’articolazione delle ginocchia e con gravi problemi di deambulazione.

Fig. II -21-1/2 (sinistro/destro) Osteoartritte/RA all’articolazione delle ginocchia

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità : Debole

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Da debole a media

 

 

Fig. II -22 Osteoartrite/RA all’articolazione delle

ginocchia

 

Sindrome di Raynaud

Non esistono terapie veramente efficaci per la Sindrome di Raynaud. Le TENS comunque possono alleviare il senso di torpore e il dolore provocato.

 

Fig. II 23 1/25 (sinistro destro) sindrome di Raynaud

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 150 Hz

* Ampiezza d’impulso: 100 µ sec

* Intensità : Media

Fig. II-24-1/2 sinistra/destra) Sindrome di Raynaud

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 150 Hz

* Ampiezza d’impulso: 100 µ sec

* Intensità : Media (Debole in presenza di formicolio)

Dolore dell’arto fantasma

Le TENS sono altamente efficaci in presenza di dolore in caso d’amputazione delle dita e delle gambe.

Oltre al metodo TENS è efficace massaggiare la parte affetta con un elettrodo roller ad alta frequenza.

 

Fig. II-25 Dolore fantasma alle dita

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 200 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Media

Fig. II-26 Dolore dell’arto fantasma inferiore

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Burst

* Frequenza: 5 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Media

 

Dismenorrea

Insufficienza malposizione uterina sono fra le principali cause della dismenorrea. Occasionalmente essa potrebbe essere causata da isteromioma o endometrite.

Mentre è necessario curare la causa principale, le TENS possono alleviare il dolore acuto provocato dalla dismenorrea.

 

Fig. II-27-I/2 (sinistra destra) Dismenorrea

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 50 Hz

* Ampiezza d’impulso: 150 µ sec

* Intensità: Debole

 

 

 

2. Paralisi Nervosa (paralisi motoria)

Paralisi faccia (Bell's palsy)

Come descritto precedentemente, le TENS sono una efficace coadiuvante nel trattamento della paralisi

Fig. II-28 Bell's palsy

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Modulata

* Contrazione: 1 al minuto

* Ampiezza d’impulso: 200-250 µ sec.

* Intensità: Debole ( appena percepibile, mai forte)

Fig. II-29 Stimolazione dei punti trigger

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 10 Hz

* Ampiezza d’impulso: 200-250 µ sec

* Intensità : Debole (appena percepibile; mai forte)

 

 

Paralisi agli arti superiori (paralisi motoria)

Il metodo più efficace è il seguente:

Fig. II-30 Paralisi del nervo radiale Fig. II 31 paralisi del nervo mediale

Punti Trigger

Fig. II-32 Paralisi del nervo Ulnar

* Posizione elettrodi (1)Fra la 7° vertebra cervicale e la 1° vertebra toracica

(2)Sul palmo della mano e sopra l’osso pisiforme

* Tipo di stimolazione Modulata

* Contrazione 1 al minuto

* Ampiezza d’impulso 200 – 250 µ sec

* Intensità : Debole

 

 

Paralisi del nervo tibiale / Paralisi del nervo peroneale

E’ difficile trovare una terapia veramente efficace per queste di patologie. In molti casi le TENS offrono sintomatici miglioramenti.

 

Fig, II-33 Paralisi del nervo tibiale

* Posizione elettrodi Come illustrato

* Tipo di stimolazione Modulata

* Contrazione 2-1 Volte per minuto

* Ampiezza d’impulso 150 µ sec

* Intensità Da debole a media

* Polarità Irrilevante

 

 

Conseguenza della apoplessia (Emiplegia)

le TENS sono state ampiamente utilizzate come coadiuvante nel trattamento dell’apoplessia cerebrale.

 

 

 

 

Fig. II-35, Apoplessia cerebrale (spine electrification rnethod)

(Usare un solo canale)

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato. Un elettrodo sulla 5° e 6° vertebra cervicale e

l’altro sopra la 4° alla 5° vertebra lombare

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 200 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità: Debole

 

3. Regolazione nervosa autonoma

Ipertensione / Stress

Gli effetti sul sistema nervoso autonomo sono stati già trattati precedentemente. Quando una corrente elettrica di tipo TENS viene applicata alle estremità degli arti, vengono stimolati i nervi simpatici. Una corrente con frequenza da 1 a 7 Hz incrementa tali funzioni.

L’applicazione di una corrente da 1 a 7 Hz agli arti (soprattutto sotto la pianta dei piedi), è efficace per l’ipertensione.

L’uso combinato con farmaci è fondamentale in quanto la pressione del sangue aumenta nel giro di poco tempo.

 

 

 

Fig. II-36 Ipertensione/ Lo stress trattato applicando le TENS sotto la pianta del piede.

(Utilizzare un solo canale)

 

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 10 Hz

* Ampiezza d’impulso: 250 µ sec

* Intensità: Debole a Media

Asma bronchiale

Le TENS promuovono la funzione del sistema nervoso simpatico quando applichiamo una stimolazione a 100 Hz all’estremità delle mani. Questo trattamento è efficace nella prevenzione d’attacchi d’asma bronchiale.

La stimolazione dell’intero corpo con una frequenza da 1 a7 Hz, limita le funzioni del sistema nervoso simpatico ed inibisce l’insorgere dell’asma bronchiale.

       

Fig. II-37 Prevenzione dell’asma bronchiale (1) Fig. II-38 Prevenzione dell’asma bronchiale(2)

 

* Posizione elettrodi: Come illustrato

* Tipo di stimolazione: Costante

* Frequenza: 5 Hz 5 Hz

* Ampiezza d’impulso: 50 µ sec

* Intensità : Media

 

Bibliografia

Tanba Y.: Ishinhou, 984 (the oldest medical book in Japan).

Motokawa K.: Medical biology/electrical experimental method, Nanzando, 1951.

Nagahama Y.: Theory of oriental medicine, Sogensha, 1961.

Effects of cyclic muscle Contraction and expansion by low-frequency

Current application, J. Kyoto Municipal Medical College vol. 70, 1962.

Takahashi K.: Electric therapy, Medical/Dental Publications, 1963.

Manaka Y.: Problems of acupuncture (keiraku), J. Japan Acupuncture Therapy

14(1), 1964.

Meizack R&Wall PD: Pain mechanism; a new theory, Science 150, 1965.

lwase Y. et al: Biological electricity, Nankodo, 1970.

Terenius L.: Characteristics of the "receptor' for narcotic analgesies in synaptic

Plasma membrane fraction from rat brain, Acta Pharmcol Toxicol 33, 1973.

Takagi K.: Electric physiology, Japanese Electric Therapy Equipment Association, 1974.

Yasuda L: Mechanical and electrical callus, Annuals of New York Academy of

Science, 1974

Becker R.O. et al: Electrophysiological correlates of acupuncture points and meridians,

Psychoenergytic System, 1976.

Ishida T. et al: Pain control by electric stimulation, Total rehabilitation 9(5), 1980.

Hatsuyarna Y.: Low-frequency therapy - new approach by electric stimulation -,

Physiotherapy and Occupational Therapy 15(5), 1981.

lbaraki K. et al: Application of CCEF to pressure fracture of the spine, J Bioelectric

Stimulation Research vol. 2, 1988.

Inoue S. et al: Effect of CCEF method on intractable fractures, J. Orthopedic Surgery,

1989

 

Scritto da Toshihiro Morinaga

Copyright C) 1998

Kenyukan Co, Ltd.

5-7-17 Nogata Nakano-ku Tok

First edition 1998